Voucher e prestiti, tre supporti per i giovani under 35 che vogliono mettersi in proprio

Voucher e prestiti, tre supporti per i giovani under 35 che vogliono mettersi in proprio

Sono stati introdotti tre nuovi incentivi per avviare un’attività imprenditoriale rivolti ai giovani sotto i 35 anni.

Oltre al rilancio degli sgravi contributivi per i datori di lavoro che assumono dipendenti (giovani, donne svantaggiate e lavoratori nel Mezzogiorno), il decreto-legge Coesione approvato il 30 aprile dal Governo contiene tre aiuti per avviare una nuova attività autonoma, imprenditoriale o professionale.

Queste misure sono finanziate con 940,2 milioni di euro, di cui 840,2 milioni provengono dal Programma nazionale giovani donne e lavoro 2021-2027 (con fondi nazionali ed europei, dal Fondo sociale europeo) e 100 milioni dal Pnrr (missione 5, Inclusione e coesione, programma Gol, Garanzia di occupabilità dei lavoratori).

Aiuti per Centro-Nord e Sud

I primi due aiuti sono articolati su base territoriale: “Autoimpiego Centro Nord Italia” e “Resto al Sud 2.0”, quest’ultimo mirato a promuovere l’apertura di nuove attività in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

In entrambi i casi, i beneficiari devono possedere requisiti specifici: avere meno di 35 anni e, in alternativa, trovarsi in situazioni di svantaggio sociale, disoccupati o beneficiari di ammortizzatori sociali inclusi nei programmi del programma Gol.

La distinzione tra “inoccupati” e “disoccupati” risiede nel fatto che i primi non hanno mai avuto un’occupazione, mentre i disoccupati hanno avuto un impiego che è poi terminato.

Per ottenere la certificazione dello status di entrambi, è necessario registrarsi presso un Centro per l’Impiego. Per quanto riguarda le persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, il Piano Nazionale per i Giovani, le Donne e il Lavoro li identifica come:

 Donne inattive, inoccupate e disoccupate in condizioni di fragilità (vittime di violenza, con disabilità e immigrate);

 Disoccupati a lungo termine;

 Persone con disabilità;
 Detenuti o ex detenuti;

 Persone provenienti da Paesi terzi, migranti e beneficiarie di protezione internazionale;

 Persone assistite dai servizi sociali e sociosanitari;

 Persone LGBTQIA+;

 Persone delle comunità Rom, Sinti e Caminanti.

Gli inattivi includono giovani che non lavorano né studiano, non cercano lavoro e non partecipano a programmi formativi.

I giovani possono richiedere un voucher per l’avvio dell’attività, non rimborsabile, oppure contributi a fondo perduto.

Il voucher per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio dell’attività varia a seconda della zona geografica: 30mila euro per il Centro-Nord e 40mila euro per le nuove attività con sede legale nel Mezzogiorno e nelle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 nel Centro Italia (con un aumento di 10mila euro per l’acquisto di beni tecnologici e digitali).

Anche il contributo a fondo perduto varia a seconda della zona geografica: per l’autoimpiego nel Centro-Nord Italia, copre il 65% dell’investimento fino a 120mila euro e il 60% dell’investimento tra 120mila e 200mila euro.

Queste percentuali salgono al 75% e al 70% dell’investimento per coloro che beneficiano del bonus “Resto al Sud 2.0”. Per entrambi gli aiuti, è prevista una spesa complessiva di 800 milioni di euro.

Innovazione: aiuto per tutti

Il terzo incentivo, valido su tutto il territorio nazionale, mira a promuovere l’occupazione giovanile nei settori considerati “strategici” per lo sviluppo delle nuove tecnologie e per la transizione digitale ed ecologica.

I disoccupati sotto i 35 anni che avvieranno una nuova attività in questi settori e assumeranno dipendenti a tempo indeterminato (sempre sotto i 35 anni) tra il 1 luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, beneficeranno di un’esenzione totale dei contributi per i dipendenti, ad eccezione dei premi Inail, fino a un massimo di 800 euro al mese per dipendente e per un massimo di tre anni.

I fondi disponibili per questo incentivo ammontano a 140,2 milioni di euro, nell’ambito del Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027.

Tuttavia, la fruizione di quest’ultimo incentivo è soggetta all’approvazione della Commissione Europea.

Per tutti gli aiuti destinati all’avvio di nuove attività sono previsti decreti di attuazione, quindi non si tratta di misure immediatamente operative.

Le reazioni

Positiva la reazione di Confprofessioni: il presidente Gaetano Stella spiega che gli incentivi che favoriscono l’avvio di un’attività sono da accogliere con favore.

Le nuove misure mirano a sostenere i giovani professionisti, che hanno sofferto negli ultimi anni a causa della mancanza di tutele e degli effetti della pandemia.

Le disposizioni previste dal decreto Coesione rispondono alle richieste passate e equiparano il settore delle professioni a quello delle piccole imprese, come già avviene nella legislazione europea.

Inoltre, Stella sottolinea che gli investimenti richiesti sono sempre più rilevanti, specialmente nel campo digitale.

Palermo, Roma, 10 maggio 2024
Avv. Dott. Angelo Pisciotta