Cos’è e a chi spetta la maxi deduzione 2024?

Cos’è e a chi spetta la maxi deduzione 2024?

Il D.Lgs. 216/2023, denominato anche “Decreto Fiscale”, è il primo provvedimento attuativo della riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche.

Tra le nuove disposizioni introdotte, vi è la maxi deduzione del costo del lavoro: questa agevolazione mira a favorire l’assunzione di personale stabile presso le imprese, incoraggiando contratti a tempo indeterminato e aumentando il costo dei dipendenti del 20% o del 30% nel caso di assunzione di individui facenti parte delle categorie svantaggiate.

Grazie al decreto ministeriale del 25 giugno 2024, conosciamo le regole attuative della maxi deduzione del costo del lavoro in vigore per il periodo d’imposta 2024 in favore dei titolari di reddito d’impresa e degli esercenti arti e professioni.

Requisiti di spettanza

Per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale, è necessario soddisfare i seguenti requisiti di base:

• Il datore di lavoro deve risultare in normale attività, pertanto non sono ammesse situazioni di liquidazione o di ricorso agli istituti del codice della crisi d’impresa di natura liquidatoria;

• Il numero di dipendenti a tempo indeterminato entro il 2024, considerato per l’intero gruppo di imprese collegate, deve superare la media delle persone impiegate con lo stesso contratto nel 2023;

• Alla fine del 2024, il totale dei dipendenti (sia a tempo indeterminato che determinato) presso il singolo datore di lavoro deve essere superiore alla media del 2023.

Le attività avviate nel 2023 o 2024 non possono beneficiare dell’agevolazione.

Maggiorazione e ulteriore deduzione

Il maggior costo deducibile si calcola applicando il 20% al minore dei due seguenti elementi:

• il costo del lavoro relativo al 2024 per i nuovi dipendenti;

• l’incremento del costo complessivo del personale dichiarato nel conto economico delle imprese nell’esercizio 2024 rispetto al 2023.

Se non vi è un effettivo aumento dei costi del lavoro, non si potrà beneficiare della maxi deduzione.

Il costo del personale da assumere per ottenere benefici fiscali subisce un aumento del 20% per il calcolo del reddito, e viene ulteriormente incrementato del 10% per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di dipendenti che rientrano in una delle seguenti categorie:

• Lavoratori fortemente svantaggiati secondo l’art. 2, numero 99 del regolamento (UE) n. 651/2014;

• Persone con disabilità;

• Donne di qualsiasi età con almeno 2 figli di età inferiore ai 18 anni o senza un lavoro regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, residenti in regioni idonee ai finanziamenti dei fondi strutturali dell’Unione europea, individuate annualmente con decreto dei Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali;

• Donne vittime di violenza, inserite nei percorsi di protezione debitamente certificati dai centri antiviolenza da cui sia derivata la deformazione o lo sfregio permanente del viso accertato dalle competenti commissioni mediche di verifica;

• Giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile di cui all’ art. 27, co. 1, D.L. n. 48/2023;

• Lavoratori con sede lavorativa situata in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75% della media EU27 o comunque compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale;

• Soggetti già beneficiari del reddito di cittadinanza che siano decaduti dal beneficio e che non integrino i requisiti per l’accesso all’assegno di inclusione.

In pratica, a fronte di un costo di 100, da un punto di vista fiscale, viene dedotto un costo di 120, o 130. Questa maxi deduzione non viene rilevata nel conto economico ma si tratta esclusivamente di una variazione (in diminuzione) fiscale che consente un risparmio di imposta compresa tra il 4,6 e il 12,9% del costo del personale effettivamente sostenuto, oltre alle eventuali addizionali regionali e comunali.

16 luglio 2024

Avv. Dott. Angelo Pisciotta